L’acquacoltura diventa più sostenibile ed efficiente con Rheticus Aquaculture
Qual è il collegamento tra acquacoltura, cambiamenti climatici e satelliti di osservazione della Terra?
Pesci, crostacei e molluschi svolgono un ruolo significativo nella dieta umana e rappresentano un’importante fonte di proteine. Circa il 20% della popolazione mondiale assume almeno il 20% di proteine animali dal pesce.
Secondo la FAO, la crescita della popolazione umana dovrebbe far aumentare il consumo di pesce di circa l’1,2% all’anno nei prossimi dieci anni. Entro il 2030, la produzione di pesce e prodotti ittici dovrebbe superare annualmente i 200 milioni di tonnellate rispetto all’attuale produzione mondiale di circa 90-95 milioni. Ma già oggi circa un terzo delle risorse ittiche è esposto a uno sfruttamento eccessivo, e questo ha portato alla definizione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’Obiettivo 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine”.
L’acquacoltura rappresenta la soluzione ottimale per garantire la produzione di pesce e crostacei necessari per soddisfare le esigenze globali. Tuttavia, una gestione efficace e sostenibile dei siti di acquacoltura richiede il miglioramento delle tecnologie e dei processi di produzione, per adattare le tecniche di allevamento al contesto ambientale, ovvero, all’habitat in cui vivono gli animali. La temperatura, la clorofilla e la torbidità delle acque marine influenzano in modo significativo questo habitat determinando il tasso di crescita e la salute degli animali.
I cambiamenti climatici hanno estremizzato questa necessità, determinando variazioni della temperatura del mare e delle quantità di fitoplancton, fattori che influiscono sui tassi di crescita e mortalità degli animali e, quindi, sulla produttività degli allevamenti e sulla qualità dei prodotti. È chiaro che una conoscenza più approfondita di queste variabili è fondamentale per ottenere una gestione aziendale ottimizzata.
Una straordinaria fonte di informazioni arriva, oggi, dai satelliti di osservazione della Terra. I loro dati consentono di stimare con attenzione molteplici parametri come la temperatura del mare, la concentrazione di clorofilla (indicatore della presenza di fitoplancton) e la torbidità dell’acqua (indicatore della qualità dell’acqua).
Negli ultimi 25 anni, Planetek Italia ha acquisito una grande esperienza in questo campo grazie a diversi programmi di ricerca dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della Commissione Europea, come “Integrated Coastal Water Management for MED (ICWM for MED)”, “SAtellite Near Real Time Monitoring Network (SAIMON)” e il progetto “Marine-EO”, per citare i più recenti.
Nell’ambito del progetto europeo “User uptake activities Copernicus Marine Environment Service (CMEMS) – Promoting demonstrations of CMEMS downstream services.”, coordinato da Mercator Ocean, Planetek ha inoltre migliorato i dati e i servizi CMEMS di Copernicus, creando una piattaforma innovativa chiamata Rheticus® Marine che fornisce servizi di geoanalisi on-demand progettati specificamente per il reporting ambientale, l’ingegneria marittima, nonché le attività di pesca e acquacoltura.
Tutte queste esperienze hanno contribuito allo sviluppo del servizio Rheticus® Aquaculture, specificamente progettato per la gestione dei siti di mitilicoltura. Il servizio è stato sviluppato da Planetek Italia in partnership con Bluefarm s.r.l. per fornire ai mitilicoltori un bollettino digitale settimanale di informazioni aggiornate sull’andamento della temperatura del mare e della clorofilla, sul tasso di crescita dei molluschi, nonché sui trend di crescita rispetto al passato. Il servizio fornisce anche una stima del tempo di raccolta ottimale e del volume previsto di produzioni.
Grazie ad un accordo con la Mediterranean Aquaculture Association (AMA), 23 siti di acquacoltura distribuiti lungo le coste italiane stanno utilizzando Rheticus® Aquaculture per supportare la gestione operativa degli allevamenti di mitili. I primi risultati dell’iniziativa sono stati presentati in un workshop organizzato lo scorso 20 febbraio 2020 durante la fiera Aquafarm di Pordenone.
Il workshop ha confermato un grande interesse degli agricoltori a ricevere informazioni costantemente aggiornate, utili per la gestione ottimale dei propri siti in una logica tipica dell’Industria 4.0 adatta al settore dell’acquacoltura. Tra le tante idee emerse, c’è stato un crescente interesse ad estendere il servizio ad altre specie come le ostriche, che stanno trovando largo impiego nei mari italiani.